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ADOLESCENZA
"Adolescente" è bello, ma anche faticoso e problematico. Si era bambini e poi d'un tratto ci si ritrova cambiati nel corpo, nel rapporto con gli altri, nel temperamento. Paura, pudore, passione, ribellione, silenzio, apatie, entusiasmo, rabbia............................
Sono questi i termini che caratterizzano la stagione più fantasiosa e importante della vita di ogni persona.
E' un lungo corridoio, a volte lineare a volte tortuoso, tra infanzia e maturità. E' un momento fluttuante, senza un equilibrio preciso, determinato da una costante presenza del nuovo,, al quale dovrebbe seguire una spinta adattiva con un ruolo decisivo per la personalità adulta.
L'adolescente è in continua crisi. La drammaticità di questo periodo così fondamentale per la vita futura di ogni essere umano è caratterizzata dal vivere contemporaneamente tre lutti, tre perdite, a cui fanno seguito però altrettante conquiste capaci di consentire lo sviluppo progressivo individualizzante dell'essere umano.
Un primo lutto è dovuto alla perdita del ruolo infantile, a cui segue però la conquista del corpo adolescenziale prima e del corpo di donna o di un uomo in un secondo tempo.
Un secondo lutto è dovuto ala perdita del ruolo infantile, al quale, peraltro, ci si era da anni affezionati; ma a questo lutto segue e corrisponde la conquista di un ruolo adulto.
Infine, al lutto per la perdita dei genitori dell'infanzia, cioè del modo in cui queste figure erano state viste fino a quel momento, si contrappone la conquista di un incontro maturo con le stesse.
Autonomia
La ricerca dell'autonomia della propria identità si realizza attraverso la differenziazione e la separazione dai genitori e tramite l'affermazione personale e sessuale: essere riconosciuti e sentirsi maschio o femmina è importantissimo in questa fase della vita.
E' il tempo delle scelte, delle prime concretizzazioni ideali. In questo periodo l'incongruenza e l'asimmetria sono obiettive, comportando notevoli tensioni: la maturità fisica viene raggiunta, ma l'adolescenza sociologica procede oltre con la scolarizzazione prolungata, che allontana i giovani dal mondo del lavoro degli adulti.
Così è anche la capacità di amare, che prorompe ma che, ovviamente, non è ancora maturità. Si sa che l'amore è un modo di essere più che un punto d'arrivo, ma si sa anche che l'adolescente può essere indotto alla frettolosità in questo ambito appunto per la sorpresa di scoprirsi "capace". Il senso del proprio limite non lo sfiora neppure.
Questo è il mistero del richiamo dell'amore, ma talvolta, più che fascino, tale mistero può generare nell'animo dell'adolescente una certa tensione.
L'amore adolescenziale, in questo senso, è ancora captativo, non è ancora psicologicamente strutturato in modo date da uscire da sè per andare verso il bene dell'altro.
E' ancora fiore. Diventerà frutto.
Affettivamente l'altro è desiderato più per il piacere che comporta la sua presenza che non per la sua presenza in sè e per sè. La
scelta sessuale diventa perciò instabile, è cioè legata e dipendente da questo pìacere.
Sono questi i termini che caratterizzano la stagione più fantasiosa e importante della vita di ogni persona.
E' un lungo corridoio, a volte lineare a volte tortuoso, tra infanzia e maturità. E' un momento fluttuante, senza un equilibrio preciso, determinato da una costante presenza del nuovo,, al quale dovrebbe seguire una spinta adattiva con un ruolo decisivo per la personalità adulta.
L'adolescente è in continua crisi. La drammaticità di questo periodo così fondamentale per la vita futura di ogni essere umano è caratterizzata dal vivere contemporaneamente tre lutti, tre perdite, a cui fanno seguito però altrettante conquiste capaci di consentire lo sviluppo progressivo individualizzante dell'essere umano.
Un primo lutto è dovuto alla perdita del ruolo infantile, a cui segue però la conquista del corpo adolescenziale prima e del corpo di donna o di un uomo in un secondo tempo.
Un secondo lutto è dovuto ala perdita del ruolo infantile, al quale, peraltro, ci si era da anni affezionati; ma a questo lutto segue e corrisponde la conquista di un ruolo adulto.
Infine, al lutto per la perdita dei genitori dell'infanzia, cioè del modo in cui queste figure erano state viste fino a quel momento, si contrappone la conquista di un incontro maturo con le stesse.
Autonomia
La ricerca dell'autonomia della propria identità si realizza attraverso la differenziazione e la separazione dai genitori e tramite l'affermazione personale e sessuale: essere riconosciuti e sentirsi maschio o femmina è importantissimo in questa fase della vita.
E' il tempo delle scelte, delle prime concretizzazioni ideali. In questo periodo l'incongruenza e l'asimmetria sono obiettive, comportando notevoli tensioni: la maturità fisica viene raggiunta, ma l'adolescenza sociologica procede oltre con la scolarizzazione prolungata, che allontana i giovani dal mondo del lavoro degli adulti.
Così è anche la capacità di amare, che prorompe ma che, ovviamente, non è ancora maturità. Si sa che l'amore è un modo di essere più che un punto d'arrivo, ma si sa anche che l'adolescente può essere indotto alla frettolosità in questo ambito appunto per la sorpresa di scoprirsi "capace". Il senso del proprio limite non lo sfiora neppure.
Questo è il mistero del richiamo dell'amore, ma talvolta, più che fascino, tale mistero può generare nell'animo dell'adolescente una certa tensione.
L'amore adolescenziale, in questo senso, è ancora captativo, non è ancora psicologicamente strutturato in modo date da uscire da sè per andare verso il bene dell'altro.
E' ancora fiore. Diventerà frutto.
Affettivamente l'altro è desiderato più per il piacere che comporta la sua presenza che non per la sua presenza in sè e per sè. La
scelta sessuale diventa perciò instabile, è cioè legata e dipendente da questo pìacere.